domenica 4 maggio 2008

Con un cacciavite conficcato nella nuca...

Eccomi tornato, dopo questa mediamente lunga assenza. In più, rispetto a prima, ho un nuovo foglietto con un numero stampato sopra, non diverso da quei soffici quadratini di carta che albergano nei nostri bagni. Il massimo mi dicono, e sorridono. Chissà perchè però, i miei sorrisi non sono uguali ai loro.
Dovrete perdonarmi se in maniera metaforica e dopo colossali ingestioni di liquidi superiori ai 39% vol, cerco di ricostruire alcuni frammenti dei miei pensieri, facendovene partecipi (del resto chi siete voi?). Vi siete mai alzati dal letto con un cacciavite conficcato nella nuca? Avete strisciato magari fino alla cucina, e una volta seduti avete ricoricato il vostro viso su una morbida montagna di spaghetti al sugo freddi? Per bere un litro d'acqua gelata inoltre, avete impiegato circa 15 secondi?
Ma poco prima di tutto ciò, dall'interno di una piccola fessura su di una parete di pietra porosa antica più del mondo, avete cacciato fuori un bigliettino, un piccolo e ingiallito bigliettino contenente una verità profonda, una verità storica che alberga in voi, incancellabile. E vi rendete conto che questa verità, per quanto lontana, per quanto conficcata in una parete sperduta e nascosta, gravita sempre attorno a voi come un satellite. E' meglio cavarlo fuori dal buco quel biglietto o non cercarlo?
Da quel J29A, alcuni erranti cultori dello spirito, alcuni cercatori della Luce dispersa in noi, ma in particolare L, mi hanno informato sugli splendori della Legge Mistica, forse non a caso, forse non per la prima volta, forse non sotto queste sembianze. Ma certe fisiche impellenze mi hanno trattenuto qui, in questa priva di speranza realtà, come una corda tiene la barca attraccata al molo. Vi amo però, quando le vostre parole si incuneano nel mio cuore facendolo scoppiare di gioia e rinnovate prospettive.
E non riesco nemmeno ad esternare lo sconforto che ho, in compagnia di circa 1.700.000 persone, nel rendermi conto di non aver più rappresentanti in questo paese, nella nausea assurda che mi provoca non tanto vedere luridi (dentro) fantocci criminali fare i loro comodi, quanto masse sterminate di abbindolati cronici, di marionette a pagamento, di pecore guidate da pastori ologrammatici, di (come li definirebbero da queste parti) ammuccalapuni che non ragionano con le proprie teste, ma con le teste nuove che gli vengono fornite da cannoli, pezzi di tavola calda e smielate parole di (momentanea) premura sociale.
Devo vomitare.