lunedì 5 marzo 2007

Casualità ed eccezionali incontri

Avevo un esame stamattina, l'ultimo esame prima della tesi, l'esame di estetica. Mi sono recato di buon'ora alla mia facoltà per trovare un buon posto nella lista degli esaminati ed ho trovato un ottimo posto, il secondo. Il caso ha voluto che l'esame fosse spostato a domattina, ma il secondo posto è rimasto mio. Mi sono soffermato con dei colleghi a chiaccherare all'entrata, gli mostravo il mio book di foto in B/N compiaciuto e all'improvviso, dal nulla più totale, sono saltati fuori questi due ragazzi. Uno di loro era evidentemente giapponese, con lunghi capelli ondulati e un bestione di fotocamera Canon da almeno 3000 euro al collo, l'altro, italiano, camminava al suo fianco. Noi avevamo tutte queste stampe B/N in mano, quando questo ragazzo (il giapponese) ci è letteralmente piombato addosso con un'apparente morboso desiderio di guardare anche lui queste foto; senza dire nulla ma con gesti comprensibilissimi mi ha fatto capire che voleva guardare anche lui, e io, ovviamente ho acconsentito. L'altro ragazzo, avvicinatosi assieme a lui, ci ha svelato che questo ragazzo trentaduenne di nome Noriyuki, fotografo per conto di alcune riviste di cui non ho ben capito il nome, è in giro per il mondo come una sorta di vagabondo in cerca di immagini. Lui invece studia il giapponese da due anni, ed è proprio grazie a lui, il quale ci ha fatto da interprete, che è stato possibile uno scambio di informazioni. Gli ho mostrato le mie foto e lui mi ha passato una specie fascicolo contenente le sue immagini, dalle quali sono rimasto subito affascinato. Ad un tratto mi sono reso conto di quanto poco valesse il mio lavoro in confronto al suo, di quanta differenza ci fosse nel guardare il mondo attraversandolo e vivendolo rispetto al guardarlo come da dietro un'oblò. La sua capacità tecnica mi ha schiacciato, le sue doti compositive e liriche mi hanno commosso. Nonostante questa evidenza ha mostrato molto interesse per il mio lavoro, e ciò mi ha fatto piacere. Questo ragazzo che lo accompagnava, Giancarlo se non ricordo male, si proponeva di accompagnarlo in giro per la città e all'occorrenza faceva da interprete quando si voleva rivolgere a qualcuno...ma l'impressione che ho avuto, è che Noriyuki avesse già ben chiara la topografia della città e il percorso che voleva compiere, come se si fosse ben documentato prima di giungere qui. Dalla conversazione mediata che abbiamo avuto e anche dalle immagini che ci ha mostrato abbiamo compreso con quale coraggio si sia avventurato in zone altamente pericolose in questo momento come l'Iraq, e quali stupende immagini abbia saputo catturare. Mi sono ovviamente fatto lasciare un recapito ma dovremmo riincontrarci mercoledì mattina. Ritengo che valga la pena di visitare il suo sito, che è ovviamente in giapponese ma permette di visionare parte del materiale fotografico, a tale scopo ho aggiunto un link per potervi accedere.