lunedì 26 novembre 2007

Across the Universe




Uscito da poco nelle sale cinematografiche "Across the Universe", film musicale (cui ho assistito ieri sera) diretto da Julie Taymor, da lei scritto e sceneggiato assieme agli scrittori Dick Clement e Ian La Frenais. (Sito ufficiale)
Ambientato negli anni '60, il film narra la storia di Jude, un ragazzo di Liverpool che abbandona la sua città in cerca del padre immigrato negli Stati Uniti. Qui, verrà a contatto con un mondo diverso, nel quale costruirà amicizie profonde, disinibite, sincere, immerse in un contesto dove musica e amore hanno un ruolo fondamentale, e accompagnano gli scenari dei movimenti di protesta contro la guerra in Vietnam. Qui inoltre, incontrerà l'amore di Lucy. Il riferimento del titolo al noto testo dei Beatles, denota l'ispirazione narrativa su cui si struttura il film, che viene raccontato sulla base della forte carica poetica di ben 33 brani dello storico gruppo inglese. Ma non si tratta di una colonna sonora. Tutti i brani presenti nel film infatti, sono stati riarrangiati da Elliot Goldenthal e reinterpretati in modo veramente singolare dagli attori del film. Il colore, di chiara origine chimica, allude alle "psichedelicatessen" molto in uso negli ambiti giovanili della controcultura, e le stupende scenografie, studiate e realizzate ad arte dalla stessa Taymor, corredano, in alcune suggestive parti del film, un'ambientazione fantastica, a tratti cartoonesca. Culmina in un picco di gran sentimento e di gran cinema, la scena della personale risposta di Jude agli scempi della guerra, magistralmente costruita sulle note di "Strawberry Fields". Saltano fuori inoltre continui riferimenti, come i nomi di tutti i protagonisti che alludono ai testi dei Beatles, o la presenza di personaggi come Sadie e JoJo, che nel mio immaginario mi riportano a figure mitologiche della musica di quegli anni, come Janis Joplin o Jimi Hendrix. Da menzionare anche la presenza nel cast di Bono Vox e Joe Cocker. Un piccolo gioiello che ho molto apprezzato (complice la mia innata passione per gli anni '60 e '70), un'opera a tratti struggente, dove suggestioni visive quasi ipnotiche si fondono ad una rivisitazione e ri-attualizzazione di temi sociali trattati nelle stupende canzoni, vivissimi ancor oggi. Un viaggio "attraverso l'universo" delle scelte, dei cambiamenti, delle gioie e dei dolori della vita. Un film da gustare fino all'ultimo secondo dei titoli di coda, dove un delirio di psichedelia cromatica è giustamente accompagnato dalle note di "Lucy in the Sky with Diamonds".