mercoledì 20 giugno 2007

Rise of the Silver Surfer


Da circa sette mesi aspettavo questo momento, da quando venni a sapere che sarebbe uscito il nuovo episodio cinematografico dei "Fantastic Four", nel quale avrebbe fatto la sua comparsa il mio supereroe preferito: Silver Surfer. Sono andato a vederlo ieri sera, dopo essere stato massacrato ingiustamente da una pubblicità massiccia sul film e sull'onda negativa del disinteresse generale della critica riguardo a film di genere, in particolare a quelli che fanno un ampio uso di tecniche digital-computerizzate e di animazione. Mi riferisco nel caso specifico alle parole della critica cinematografica Anselma dell'Oglio, che domenica 17 giugno nel corso della trasmissione "Cinematografo", ha fatto un breve accenno a questo film limitandosi a dire che sarebbe piaciuto agli appassionati del genere, che era il seguito dell'episodio precedente (ma va!) e che i protagonisti erano i soliti Fantastici 4 alle prese con il redivivo Dottor Destino e il misterioso surfista d'argento. Nulla di falso o eccessivo nelle sue parole, solo, troppa poca considerazione per uno dei più affascinanti personaggi dell'universo Marvel che continua ancora oggi a rapire i cuori di migliaia di appassionati, dall'alto della sua cosmica solitudine. Forse, il più "problematizzato" dei supereroi. E' a lui che dedico questo post piuttosto che al film, e a tutti quelli che vogliono saperne di più su un personaggio di cui non si è mai parlato molto. Lo farò attraverso le parole di chi ha speso il proprio tempo a far si che le sue avventure potessero vivere sulla carta stampata dei fumetti, da cui tutto ha avuto origine.

"Fumettisticamente parlando Silver Surfer nasce sulle pagine di Fantastici Quattro (FQ Corno 44/46) come araldo di Galactus. Quando nell'agosto 1968 la Marvel decise di affidargli una propria serie regolare (firmata da Stan Lee e John Buscema e durata solo 18 numeri) venne delineata la sua origine. Norrin-Radd era un fiero abitante del pianeta Zenn-La. Era innamorato della bellissima Shalla-Bal e la loro storia sembrava legarli per sempre. Un giorno arrivò il distruttore Galactus, ma Zenn-La era impreparato alle arti della guerra.. Norrin si offrì all'essere in cambio della sua gente. Galactus ne riplasmò il corpo, lo dotò del potere cosmico e ne fece il suo araldo. Dopo un lungo peregrinare la coppia giunse sulla terra per consumare, ancora una volta, il rito mortale. Surfer, tuttavia, colpito dalla rozza fierezza dei Fantastici 4, si ribellò al padrone. La Terra fu salvata, il prezzo fu l'esilio".
"Silver Surfer è sempre stato un'anomalia. E' la rappresentazione del lato più kitsch e fantasioso della coppia Lee/Kirby ed è uno dei supereroi maggiormente caricati di valenze filosofiche. Silver Surfer è un eroe esistenzialista, rappresenta la purezza e l'aspirazione di una libertà assoluta. La sua figura è allo stesso tempo drammaticamente umana e biblica. Le sue passioni, il suo desiderio di pace, la sua irruenza possono avvicinarlo al classico "eroe con superproblemi" caro alle convenzioni Marvel, ma Surfer è anche la raffigurazione in chiave moderna del mito di Adamo, privato del suo paradiso da un'entità superiore e costretto a limitare la sua esistenza all'interno dei territori angusti e ristretti di un mondo crudele e materiale. Silver Surfer è anomalia e paradosso. Quando fu introdotto nelle pagine della collana Fantastic Four, non era che l'emissario di Galactus, l'essere che legava la sua stessa sopravvivenza alla distruzione di interi pianeti e civiltà. Se il divoratore rispecchiava il ferreo ciclo della natura, l'araldo incarnava sentimenti umani. In seguito ha pagato il suo rifiuto di avallare i propositi apocalittici del suo signore, tradendo Galactus in favore della razza umana: è stato quindi confinato sulla terra, per punizione. Come Adamo, cacciato dal Paradiso Terrestre". (*)
















"I giovani californiani appassionati di surf furono gli sperimentatori di un nuovo modo di vivere. Resi famosi dalla musica dei Beach Boys e da film come Un mercoledì da leoni, i surfisti, dalle coste della California a quelle dell'Australia, dallo Sri Lanka alle isole Figi, tracciarono le rotte dei futuri hippies, decisi a vivere un'utopia libertaria. Silver Surfer, supereroe cosmico e malinconico, negli anni Sessanta rappresentava più di ogni altro eroe Marvel il sentimento di estraneità che quella generazione provava per un "sistema" contestato in modo radicale. In quegli anni, mentre montava la protesta giovanile contro la guerra, vi fu una vera e propria epidemia di avvistamenti. Nasceva la sola, vera leggenda del ventesimo secolo, quella dei dischi volanti. Finita la guerra del Vietnam, spentisi gli echi della "rivolta", la leggenda rimase.
Per molti gli UFO sono stati solo una favola, ma per molti altri hanno rappresentato una speranza. Che senso avrebbe continuare la vita di tutti i giorni, sapendo che non siamo soli, che l'umanità è parte di una comunione universale di anime?" (**)

(* Francesco Meo da "Initiation", The Silver Surfer n°70, agosto 1992
** Estratti di introduzione tratti da Silver Surfer n°1 Communion, Chariton-Weiss-
Medina, 100% Marvel, 2004)

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

complimenti ottimo scritto ... a me manca ...e non so se riuscirò ad andarlo a vedere al cinema .!!!
aspetterò che esca il DVD

26 giugno, 2007 08:04  
Anonymous Anonimo said...

Hey Lu, finalmente ho letto il post... mi è piaciuto parecchio e soprattutto da adesso vedrò Silver Surfer diversamente. Prima di leggere questo post per me il personaggio in questione sarebbe stato completamente uno sconosciuto... e al cinema semplicemente uno splendido effetto speciale. Mi sarei sbagliato visto che dietro Surfer c'è un'intensa storia. Complimenti Lu, davvero un bel post... quando ci vediamo ne parliamo e se per te va ancora bene lo andiamo a vedere insieme. Un abbraccio a presto.
Kosimo.

30 giugno, 2007 00:51  
Blogger sozita said...

dear fantastic one,
thanks so much for your comment. i will explore your adventurous blog

xsozitax

01 luglio, 2007 23:43  

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