lunedì 22 ottobre 2007

Lo stolto, il pazzo e il pescatore

Sulla sponda del fiume, quella mattina lo stolto passava e scorgeva dimenarsi sul terriccio un povero pazzo. Gli si avvicinò e gli chiese: - cos'è che fai, povero pazzo?
- Mi godo la vita - gli fece quello.
- Ma sanguini da tutte le parti - gli fece notare lo stolto.
- Hai ragione, ma questo è ciò che voglio.
- Vuoi questo? Allora è probabile che tu sia felice - riflettè lo stolto.
Poi il pazzo si alzò da terra, si avvicinò al suo interlocutore e gli fece: - No, non è questo quello che voglio - facendo colare grossi fiotti di sangue sul terreno.
- Ma hai appena detto che...
- Ho detto? Io non ho aperto bocca - fece il pazzo.
- Credo proprio che tu abbia ragione in effetti, non ti ho sentito dir nulla - disse lo stolto.
- Guarda piuttosto com'è indaffarato quel pescatore laggiù, a scacciare tutte le zanzare che gli si appiccicano in faccia. Così facendo si è dimenticato dei pesci.
- Hai ragione, si affanna tanto per nulla.
- Lo so, io ho sempre ragione - tuonò il povero pazzo.
- Ma come fai a dire una cosa del genere?
- La mia ragione non ha regole. Io sono libero.
- Di far che?
- Di negare.
- Guarda ad esempio quel pescatore laggiù. Sta usando tutte le zanzare morte che ha in faccia come esca per prendere dei grossi pesci. Si da un gran bel da fare.
- Hai veramente ragione - disse lo stolto - si da proprio un gran bel da fare.


(racconto popolare vietnamita - IV sec. D.C.)