mercoledì 11 luglio 2007

Das Leben der Anderen

Dopo una lunga scorpacciata di film dove effetti speciali e sovrumane forze l'hanno fatta da padrone, sentivo quasi la necessità di tornare "sulla terra", al centro dei sentimenti umani, al centro di problematiche realmente vissute e patite da persone comuni, lì dove l'unico effetto veramente speciale è l'umanità capace di emergere anche dai cuori più ostili e lontano da minacce provenienti da galassie lontane. Parlo del film tedesco "Le vite degli altri" (uscito in Italia il 6 aprile 2007), scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck.


"Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler è l'abile, spietato solerte agente HGW XX/7 della famigerata Stasi, la Polizia di Stato che crea un clima di terrore tra i cittadini della DDR. Per la sua abilità e lealtà il tenente colonnello Anton Grubitz gli affida il compito di mettere sotto stretta sorveglianza il drammaturgo di successo Georg Dreyman, autore apprezzatissimo e fra i più importanti intellettuali dal regime comunista, su cui nutre sospetti. In realtà non è il solo ad avere un motivo per cercare di incriminarlo. In particolare il ministro della cultura Bruno Hempf vorrebbe farlo imprigionare per avere via libera con la sua compagna Christa-Maria Sieland, celebre attrice teatrale, di cui è invaghito."(*)

Il film ci conduce all'interno del profondo rispetto e senso del dovere che il protagonista nutre per l'ordine di cui fa parte. Impeccabile e incorruttibile è l'immagine che da di sé, un uomo destinato ad "andare in alto", nutrendosi di sospetti al limite dell'immaginazione pur di svelare l'animo nascosto dei cospiratori che si annidano nella sua società.
Un'organizzazione perfetta quella della Stasi, almeno per quel che riguarda il seminare terrore e ricatti fisici e morali, una mania di persecuzione portata ai limiti estremi della paranoia. Un'organizzazione che quasi si autodivora, come uno stomaco senza nulla da digerire. Quando si ha la possibilità di entrare nell'intimità, in quell'ambito privato in cui nessun sospetto di menzogna può essere ipotizzato, possono venir fuori verità inaspettate. Si può scoprire l'incredibile similitudine fra sentimenti umani. Ci si può ricredere sul buon nome delle cose in cui si è sempre creduto. Si possono aprire gli occhi sull'orrore di persone indifese e ingiustamente perseguitate, sull'orrore dei pregiudizi e delle discriminazioni. Sull'orrore del voler morire per non dover più sopportare. Sulla fragilità e sull'amore. L'arte è libertà, e se l'uomo non è più libero l'arte muore. Si possono aprire gli occhi, dopo aver a lungo sbagliato. E ci si può ricredere, si può tirar fuori la propria bontà d'animo anche a costo di perdere tutto. Una "Sonata per gli uomini buoni" compose qualcuno, una sonata ascoltata la quale non si poteva continuare ad essere malvagi... forse, e simbolicamente, è proprio ciò che è accaduto.
Un dramma premiato con l'Oscar per il Miglior Film in Lingua Straniera interpretato da un cast di attori formidabile, una storia incalzante con i ritmi di un noir nella quale vediamo la verità rimbalzare di animo in animo, non senza lasciare tracce, una sceneggiatura che davvero vale l'European Film Award assegnatole e una fotografia che accompagna uno stile di regia classico, mettendo in luce i tenui colori di una Berlino est cupamente ritirata e inerte. Anche la colonna sonora non è da meno. Di certo, un film da non perdere.

(*) Per il riferimento sulla trama: www.repubblica.it/trovacinema/scheda_film.jsp?idContent=320031

venerdì 6 luglio 2007

Nuovi link

Ho aggiunto cinque nuovi e interessantissimi link. Spero possano essere di vostro gradimento.
- Jodi:
wwwwwwwww.jodi.org
- Olia Lialina:
www.teleportacia.org/war/war.html
- Mouchette:
mouchette.org
- Mendi e Keith Obadike:
www.blacknetart.com/pink.html
- Young-Hae Chang Heavy Industries:
www.yhchang.com/GATES_OF_HELL.html