sabato 26 maggio 2007

Ikara comes back!

Una serata scioccante quella di ieri, dove imbarcazioni colme di note viaggiavano a vele spiegate su fiumi di alcol. Alla Cartiera i Lost Ape of Killa hanno "sfidato" gli Ikara in una roboante manifestazione di creatività e amore per la musica, quella dei nostri tempi intendo, quella carica di sensibile aggressività. In mezzo a tutto questo c'era un buffo Jolly con troppo alcol nel sangue per percepire lo scorrere del tempo, ma non abbastanza per non vivere le emozioni suscitate dalla musica dei due gruppi. Gli Ikara, per la prima volta dopo 14 mesi che li conosco, ho finalmente potuto apprezzare la loro esibizione live. I fantasmatici mostri che vivevano nella mia mente sono svaniti in un attimo, come una nuvola di vapore, di fronte alle avvolgenti note che fluidamente percorrevano ogni molecola del mio corpo. Da uno scalino più in basso ho ammirato il luogo in cui, per un tempo indefinito, quattro ragazzi come tutti noi sono capaci di diventare idoli, messaggeri di una delle arti più affascinanti come la musica. La timida e statica postura di Ko creava un soave contrasto con la rabbia e la carica dei testi, in interminabili attimi di malinconica fratellanza, una voce graffiava l'aria attorno come la vita graffia le nostre esistenze. Accanto a lui, imperturbabile soldato, Valeria trasforma la sua fisionomia e si arma del suo basso con la serietà di chi parte per affrontare una guerra e ci bombarda di note che colpiscono i nostri stomaci facendoli vibrare. Dietro di lei Micky, un martello pneumatico che percuote la batteria quasi come se i suoi vari pezzi fossero tutte le ostilità della vita, in un continuo e convulso movimento accompagnato da tutto il corpo...poco dopo una bacchetta era in frantumi. All'estrema sinistra l'alieno Luca, investito sovente da una pioggia di led rossi si abbandonava a virtuosistici riff che sferzavano l'aria come coltelli e, per nulla distratto dalla sua abilità con le sei corde, riusciva anche a dare qualche pedatina scherzosa al Jolly umano, facendogli perdere l'equilibrio mentre scattava foto.
Quasi non li conoscevo gli Ikara, ma poco è bastato perchè si aprissero un varco nel mio cuore.
Grazie mille ragazzi, per le emozioni che avete saputo darmi. Continuate sempre così.
Il Jolly.